Giro di Lombardia 16 Ottobre 1960

Distanza: 226 Km. Partenza: Milano Arrivo: Milano
Classifica:
1. Emile Daems BEL in 05h 33m 46s 
2. Diego Ronchini ITA a 00s 
3. Marino Fontana ITA a 00s 
4. Michel Stolker NED a 00s
5. Ezio Pizzoglio ITA a 00s

Sul finire degli anni '50, Vincenzo Torriani era alla ricerca di nuovi percorsi per rendere più interessante il Giro di Lombardia. Frequentando Sormano e l'allora sindaco, ing. Angelo Testori, ebbe l'idea di inserire nel percorso della classica delle Foglie Morte del 1960, dopo il tradizionale Ghisallo, il Muro di Sormano: una salita breve ma dalle pendenze fortissime, tanto da far smontare di sella molti atleti (tra i quali Van Loy che nel 1960 indossava la maglia di campione del mondo): 1,9 chilometri di strada con una pendenza media del 16% e punte del 25%.
La decisione suscitò  polemiche e discussioni: "non mi posso rendere conto del motivo per cui Torriani abbia voluto scegliere una novità di tal genere. Capisco che il Ghisallo non dava più le garanzie di selezione, ma francamente si  è esagerato nel senso opposto: questa salita è bestiale, semplicemente impossibile da percorrere" disse Ettore Baldini. Ma quella scelta si rivelò azzeccata come poche per il rilancio del Giro di Lombardia.
Jo de Roo, olandese, vincitore del Lombardia nel 1962, dichiar
ò: "(il Giro di Lombardia) è una corsa fantastica che io ritengo unica al mondo. Il Muro di Sormano resta il suo distintivo inconfondibile. Non esiste salita eguale sulle carte altimetriche del ciclismo di ogni paese e di ogni tempo. In un finale di corsa è una palestra, atta a provare in misura estrema il valore fisico e spirituale di un atleta".
Rimase nel percorso del Lombardia per soli tre anni ma nel ricordo di tifosi e sportivi lasciò un segno indelebile: cimentarsi con il Muro di Sormano divenne un punto di orgoglio per generazioni di ciclisti.
Un grande atleta dell'epoca contribuì a creare
 la leggenda del Muro di Sormano, passando per due anni dalla Colma per primo, tra i pochi a non ricevere spinte e non mettere piede a terra: Imerio Massignan, al quale i giornali attribuirono il titolo di "Re del Muro".
Nel 2012 il Muro è stato reinserito nel percorso del Giro di Lombardia, ritornando ad essere un appuntamento fisso per migliaia di tifosi.

CANZO (21/09/1960)

al ”Gatto azzurro” si vara il Giro di Lombardia con il muro!
Massignan, Torriani, Ambrosini, Faroldi e il Prefetto di Como dott. Giacinto Guida.

SORMANO (ANNI ‘60)

il corridore Imerio Massignan nella memorabile scalata sul “Muro”.

SORMANO (ANNI ‘60)

località “La Colma” Angelo Testori con il gestore Andrea, Fiorenzo Magni e altri ciclisti della Philco in una foto di gruppo.

SORMANO

L'Ing. Angelo Testori e Vincenzo Torriani, direttore ed organizzatore del Giro di Italia a di altre classiche del ciclismo promosse dalla Gazzetta dello Sport.

SORMANO

Angelo Testori con Franco Bitossi (primo a sinistra) e Vincenzo Torriani.

SORMANO

Piero Paracchi consegna un riconoscimento al ciclista Gianni Motta (ultimo a destra), vincitore del Giro di Lombardia del 1964. La Pro Sormano ha offerto anche una Targa d’Oro al ciclista Van Looy.

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